
Il funzionamento di base era stato inizialmente brevettato da Thomas Edison, che con il suo grammofono è stato il primo a scoprire il metodo di incisione di un’onda sonora su un supporto meccanico.
L’apparato di Edison venne modificato da Emile Berliner, che nella sua invenzione, invece di incidere su un cilindro rotante, adottò un disco piatto, più facile da stampare in massa e più semplice da utilizzare perché richiede meno spazio.
Ad oggi, il giradischi ed il vinile sono effettivamente una delle invenzioni più interessanti di sempre. L’abilità del disco in vinile di immagazzinare e custodire la musica in maniera meccanica, senza l’uso di magnetismo o elettricità, ha qualcosa di magico, che non appartiene soltanto al passato, ma che continua ad essere nei decenni uno dei sistemi di ascolto più amati dagli appassionati di musica.
Il disco in vinile
I solchi del vinile contengono una copia in miniatura (piccolissime ondulazioni) della forma d’onda dell’audio registrato, e per capire come funziona il giradischi, è importante capire come viene registrata la musica al suo interno, perché il giradischi altro non fa che eseguire questo processo al contrario.
Vediamo quindi a grandi linee quali sono i passaggi del processo di creazione dei dischi in vinile.
- Produzione musicale: la registrazione musicale viene mixata e masterizzata professionalmente in studio, come avviene normalmente per tutte le registrazioni musicali.
- Il disco lacquer: il file master in alta qualità della registrazione audio viene mandato ad uno studio specializzato, dove viene realizzato un “lacquer disc”, cioè la versione master del disco in vinile. Per questo processo si utilizza un macchinario che leggendo la musica dal file master, allo stesso tempo intaglia i solchi nel disco utilizzando una puntina in rubino.
- Il master stamp: il disco lacquer viene poi utilizzato per creare un “master stamp”, che è la copia del lacquer con i solchi al contrario. Ogni master stamp può generare circa 100.000 copie.
- Il processo di copia: per la produzione di massa di vinili, il macchinario che crea i dischi in vinile è una pressa che lavora ad alte temperature per modellare il vinile e farne una copia del master.
Come fa il giradischi a leggere il disco in vinile
Adesso che abbiamo capito come è fatto un disco in vinile, ti risulterà chiaro che il compito del giradischi è quello di estrarre le informazioni (la minuscola forma d’onda) all’interno dei solchi, per passarle all’amplificatore ed eventualmente ai diffusori per ascoltare la musica.
In un giradischi, sono la testina e la puntina ad occuparsi della lettura dei solchi e della conseguente trasformazione del segnale da meccanico a elettrico.
Vediamo come avviene questo processo:
- Una volta posizionato il disco sul piatto, il motore del giradischi fa girare il disco a velocità regolare.
- Posizionando la testina sul disco, la puntina entra a contatto con il vinile.
- La puntina legge le piccolissime ondulazioni che si trovano all’interno dei solchi, e muove il cantilever.
- All’altro capo del cantilever c’è un magnete, che muovendosi trasferisce queste informazioni alla bobina e le trasforma in un segnale elettromagnetico.
- Il segnale elettrico passa attraverso i cavi all’interno del braccetto.

La testina del giradischi e le sue parti
In questo modo le informazioni della forma d’onda dei solchi all’interno del vinile vengono trasformate in un segnale elettrico, che potrà poi essere amplificato.
Il segnale elettrico prodotto dal giradischi è molto debole, e deve essere amplificato notevolmente per poter riprodurre il suono dalle casse, infatti se colleghiamo il giradischi ad un impianto stereo utilizzando un normale ingresso RCA (magari lo stesso che si utilizza per amplificare il lettore CD), dovremo alzare il volume al massimo per poter sentire qualcosa.
Per questo motivo serve un preamplificatore PHONO, che può essere interno al giradischi, esterno, oppure contenuto all’interno dell’amplificatore Hi Fi, e che si occupa di amplificare questo segnale elettrico per la riproduzione dalle casse.
Differenza tra testine MM e MC
Nell’immagine sopra, come nella spiegazione di come funziona la lettura del disco, abbiamo descritto il funzionamento di una testina MM, o moving magnet, che sono le testine più utilizzate.
Esiste anche un altro tipo di testina, chiamata MC (moving coil), che funziona allo stesso modo ma invece di essere il magnete a muoversi, sarà la bobina a muoversi, mentre il magnete sarà in posizione fissa.
Le testine MM sono più facili da realizzare, più versatili nell’utilizzo e causano meno problemi di compatibilità con i pre-PHONO, mentre le testine MC sono le migliori per fedeltà della riproduzione, ma sono più difficili da gestire.
Se vorrete approfondire l’argomento, potrete anche leggere la nostra guida dedicata alle testine per giradischi.
Com’è fatto un giradischi: le parti che lo compongono
Passiamo ora in rassegna le parti che compongono un giradischi ed il loro funzionamento, per capire l’importanza di ogni componente e la sua funzione all’interno del sistema.

Il motore, la base, i piedini e il coperchio
Il piatto rotante del giradischi viene fatto girare a velocità costante grazie al motore, contenuto all’interno della base del giradischi. Il tipo di trazione può essere diretta o a cinghia, nel primo caso è collegato direttamente al perno di centraggio, nel secondo caso viene utilizzata una cinghia di gomma per collegare il motore al perno.
La precisione del motore è un fattore importante nella buona riuscita della riproduzione musicale. Infatti, se il piatto gira troppo veloce o troppo lento, la musica subirà una variazione del pitch.
In linea di massima, i motori a trazione diretta sono preferiti dai DJ, mentre i giradischi a cinghia vanno meglio per un impianto Hi Fi.
La base del giradischi, insieme ai piedini in gomma, ricoprono un ruolo importante nella stabilità del sistema. Entrambi si occupano di fare in modo che il disco in vinile non subisca nessuna vibrazione, in modo che la rotazione del disco sia indisturbata.
Tra le parti esterne, in un giradischi troviamo anche un coperchio di plastica, che protegge da polvere e sporco quando il giradischi non è in utilizzo.
Testina, puntina e contrappeso
Ad occuparsi della lettura dei solchi del disco in vinile è la puntina. Attenzione a non confondere testina e puntina, che sono due termini che spesso vengono intercambiati. Per puntina si intende la piccolissima puntina in diamante a contatto con il solco, che sta alla fine del cantilever, mentre per testina si intende tutto l’apparato che sta attaccato alla fine del braccio di un giradischi. La testina contiene quindi la puntina.
Quando si acquista una testina, tra le specifiche tecniche dovreste essere in grado di trovare un’informazione importante: la “tracking force” o “forza di tracciamento”, espressa in grammi. Questo valore determina appunto il peso che la puntina applicherà sul solco quando va a poggiarsi sul piatto, e quando si imposta il giradischi, è bene regolare il contrappeso in modo uguale alla tracking force della puntina.
Quindi, se la testina del giradischi ha una forza di tracciamento di 2g, applicheremo un contrappeso di 2g, in modo da ottenere un perfetto bilanciare. In questo modo, la puntina scivolerà sui solchi creando meno attrito possibile, senza saltare.
Antiskating
Quando la puntina traccia il solco del disco, c’è poi un fattore denominato “forza di tracciamento laterale”, che fa sì che la puntina sia naturalmente portata a decentrarsi e spostarsi verso la parte esterna del solco. Questo può causare problemi di riproduzione e rovinare sia la puntina che il disco.
Per ovviare a questo problema, c’è l’antiskating, cioè un contrappeso che viene utilizzato appunto per bilanciare la forza di tracciamento laterale e mantenere la puntina al centro del solco. Nei migliori giradischi, l’antiskating è regolabile manualmente dall’utente, e può essere sotto forma di manopola per la regolazione, o può essere un vero e proprio “peso” che si applica all’estremità del braccio (vicino al contrappeso).
Per regolare l’antiskating del giradischi in maniera precisa, si consiglia l’uso di un disco di regolazione come questo. Si tratta di un disco dalla superficie piatta, senza solchi, che permette di vedere se effettivamente la puntina ha uno slittamento laterale o meno.
Braccio
Il braccio può essere dritto o curvo, con leggerissime differenze di suono e caratteristiche. I bracci dritti sono generalmente più amati dai DJ, perché sono più adatti per l’attività di scratching, mentre i bracci curvi sono generalmente più amati dagli appassionati dell’Hi Fi.
A livello di qualità del suono, sarà ogni singolo ascoltatore a decidere se si preferisca un braccio dritto o curvo.
Cueing manuale, automatico o ibrido
Per “cueing” si intende il processo di abbassamento del braccio per eseguire il contatto tra disco in vinile e puntina.
Alcuni giradischi sono manuali, dove l’utente dovrà alzare il braccio manualmente, stando attenti a non rovinare puntina e disco. Il suono generato dai giradischi manuali è generalmente migliore, perché costruiti in maniera più semplice, quindi con meno interferenze e disturbi.
Ovviamente i giradischi manuali sono anche quelli meno comodi, perché ad esempio, alla fine della riproduzione del disco, continueranno a girare a vuoto, avendo bisogno sempre di un intervento manuale.
Nei giradischi automatici il tutto avviene autonomamente, e sono quindi migliori per comodità e sicurezza. Non si può quindi rischiare di dimenticarsi il giradischi acceso e la puntina abbassata. Il rovescio della medaglia è che il suono prodotto è meno puro rispetto ai giradischi manuali.
Come si collega il giradischi
A seconda del modello di giradischi, il tipo di connettività può variare.
Nei giradischi Hi Fi di fascia alta, non ci si aspetta di trovare un sistema di pre-amplificazione interno al giradischi. Ricordatevi che minore è la quantità di circuiti, componenti e disturbi, più puro sarà il segnale audio in uscita, e migliore la qualità del suono. Quindi per un giradischi professionale solitamente si deve mettere in conto che il pre-phono va acquistato separatamente, oppure si può utilizzare il pre-phono dell’amplificatore (se presente).
In un giradischi con pre-phono integrato, il segnale viene preamplificato internamente al giradischi, e in questo caso potremo quindi utilizzare la normale entrata RCA dell’ampli.
Ci sono poi i giradischi bluetooth e i giradischi con ingressi USB, che sono delle varianti moderne, adatte a chi desidera collegare casse wireless, oppure digitalizzare i vinili.